Come affrontare le isole di calore e migliorare il comfort estivo: considerazioni per edifici industriali e commerciali resilienti

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Come affrontare le isole di calore e migliorare il comfort estivo: considerazioni per edifici industriali e commerciali resilienti

Contesto

Il raggiungimento di picchi di temperatura in estate è una realtà che già oggi influenza le nostre città, gli edifici, il lavoro e la salute delle persone. L’Italia, situata nell’hotspot climatico del Mediterraneo, sperimenta sempre più spesso ondate di calore intense e prolungate. In questo contesto, diventa urgente riflettere su come adattare gli edifici alle nuove condizioni climatiche per garantire comfort e sicurezza.

Cosa sono le isole di calore?

L’effetto “isola di calore” si riferisce a quelle zone urbane o industriali dove le temperature risultano significativamente più elevate rispetto alle aree rurali circostanti. Questo fenomeno è causato dall’accumulo di calore in superfici impermeabili come asfalto, cemento e tetti scuri, combinato con la scarsità di vegetazione e la densità edilizia. L’effetto è particolarmente marcato di notte, quando il calore accumulato durante il giorno viene rilasciato lentamente, mantenendo elevate le temperature anche nelle ore notturne.

Hotspot termici e microclima locale

Gli hotspot termici non sono solo un problema urbano su larga scala, ma si manifestano anche a livello locale, all’interno dei singoli edifici e nei loro immediati dintorni. La presenza di superfici asfaltate, tetti non isolati e la mancanza di ombreggiamento contribuiscono a creare microclimi estremamente caldi, che compromettono il benessere degli occupanti e aumentano il fabbisogno di raffrescamento artificiale.

Strategie pratiche per ridurre il surriscaldamento

Dall’analisi scientifica di casi reali emergono alcune strategie efficaci, di facile applicazione anche in edifici industriali, commerciali e comunque non residenziali:

  1. Spegnimento notturno della ventilazione meccanica (se sprovvista di condizionamento)
    Può sembrare controintuitivo, ma nelle notti particolarmente calde introdurre aria esterna può peggiorare la situazione, immettendo all’interno aria più calda del setpoint previsto. Spegnere la ventilazione durante la notte può ridurre la temperatura interna fino a 2,5°C, con l’ulteriore vantaggio di risparmiare energia.
  2. Installazione di schermature solari
    Barriere fisse o mobili riducono l’irraggiamento solare diretto sulle superfici vetrate, diminuendo il carico termico diurno. Questo intervento può abbassare la temperatura interna mediamente di 2,5–3°C, migliorando il comfort senza rinunciare alla luminosità naturale.
  3. Isolamento termico degli spazi non abitabili (es. sottotetti)
    Applicare isolamento nelle zone che si surriscaldano e trasmettono calore verso gli spazi occupati aiuta a limitare i picchi di temperatura, anche se con riduzioni più contenute (1–2°C).
  4. Aspirazione del calore accumulato
    Installare estrattori d’aria per evacuare il calore dai volumi inutilizzati è un intervento semplice ed economico, con riduzioni medie attorno a 1°C.

Lo scenario integrato: la forza della combinazione

La combinazione di più interventi, ad esempio schermature solari, spegnimento notturno della ventilazione e aspirazione del calore, ha mostrato di poter ridurre le temperature interne fino a 7°C in media, con picchi massimi di oltre 9°C. Questo non solo migliora drasticamente il comfort, ma riduce anche il consumo energetico necessario per la climatizzazione.

Lezioni per progettare edifici più resilienti

L’esperienza scientifica ci insegna alcune lezioni chiave:

  • Analizzare i carichi termici in modo dettagliato, aggiornando i metodi progettuali e abbandonando i calcoli basati solo su dati climatici storici.
  • Utilizzare simulazioni dinamiche per valutare gli effetti combinati di involucro edilizio, carichi interni, uso degli spazi e comportamento degli impianti.
  • Gestire in modo intelligente la radiazione solare, integrando schermature mobili e sistemi automatizzati.
  • Adottare impianti “smart”, capaci di modulare il ricambio d’aria e adattarsi alle condizioni meteo in tempo reale.

Adattamento climatico: un’opportunità di innovazione

Affrontare gli hotspot termici e le isole di calore non è solo una sfida ambientale, ma anche un’opportunità per innovare nel campo dell’edilizia e della gestione degli edifici. Interventi mirati e ben calibrati migliorano il comfort, riducono i consumi e contribuiscono a costruire edifici più resilienti e intelligenti, capaci di affrontare le sfide del cambiamento climatico.

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