Fotovoltaico in aree agricola: competenze decisionali

Digiancamillomarino

Fotovoltaico in aree agricola: competenze decisionali

Da tempo l’installazione di impianti fotovoltaici utility scale, di potenza pari al MW o multipli, impatta sulla gestione e pianificazione delle aree agricole e marginali. Ma a chi spetta l’onere amministrativo di esprimersi sulle installazioni? E i Comuni possono dire di no?

Proviamo a fare chiarezza su un tema complesso anche per esperti e amministratori.

Perché si parla tanto di aree agricole?

L’Italia, come altri Paesi europei, si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra e a puntare sulle energie rinnovabili. Per questo, nel 2021 è stato approvato un decreto importante (DLgs 199/2021), che stabilisce dove possono essere installati impianti a fonti rinnovabili come il fotovoltaico.
Tra queste “aree idonee” ci sono anche alcune zone agricole, specialmente quelle prossime a autostrade, ferrovie, aree industriali o cave abbandonate.

L’idea è semplice: sfruttare spazi già compromessi o marginali, senza togliere terreno prezioso all’agricoltura o danneggiare il paesaggio.

Cosa è successo con alcuni Comuni?

Nonostante questa normativa nazionale, alcuni Comuni hanno cercato di limitare le installazioni solari nelle zone agricole, usando regolamenti locali e motivando la scelta con la tutela del paesaggio o con la coerenza urbanistica.

Un esempio recente riguarda un Comune campano che aveva inserito nel proprio piano urbanistico un divieto totale per i pannelli solari a terra in campagna. Ma una società, che voleva installare un impianto vicino all’autostrada, ha fatto ricorso al Tribunale amministrativo (TAR).

Cosa ha detto il giudice?

Il TAR Campania ha chiarito la questione: i Comuni non possono introdurre divieti generali contro gli impianti fotovoltaici in area agricola, perché questa competenza spetta allo Stato e alle Regioni.
Il giudice ha spiegato che, in base alla legge, le zone agricole entro 300 metri dalle autostrade (oltre a zone industriali) sono già considerate idonee per il fotovoltaico, senza che il Comune possa dire diversamente.

Questa sentenza è importante perché ribadisce che le regole locali non possono contraddire le leggi nazionali, specialmente su un tema strategico come la transizione energetica.

Perché è importante per tutti noi?

La questione non riguarda solo chi costruisce o autorizza impianti. E’ sicuramente un tema più ampio che coinvolge altri aspetti:

– Come utilizzare al meglio le aree marginali, e se attraverso la produzione di energia rinnovabili nell’ottica di apportare benefici anche ai cittadini (ad esempio attraverso le Comunità Energetiche Rinnovabili).
– Come usare il territorio in modo equilibrato, utilizzando al meglio le risorse agricole, paesaggistiche e energetiche locali.
– Come evitare regole confuse e/o senza adattamento al contesto locale, a discapito di territori.

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