Nel percorso verso un futuro a basse emissioni di carbonio, l’idrogeno si fa strada anche nelle nostre case. Le caldaie a idrogeno, in particolare quelle di tipo “Hydrogen Ready”, si stanno affermando come una promettente alternativa per il riscaldamento domestico, capace di combinare efficienza, sicurezza e sostenibilità ambientale.
Cos’è una caldaia a idrogeno?
È un generatore di calore simile alle caldaie tradizionali, ma invece del gas metano utilizza idrogeno (puro o in miscela) come combustibile.
Le caldaie “Hydrogen Ready” possono già oggi utilizzare miscele con fino al 20% di idrogeno insieme al metano, senza modificare l’impianto esistente. Sono quindi ideali per una transizione graduale verso un sistema energetico più pulito.
Vantaggi per cittadini e ambiente
- Zero CO₂ (quando a idrogeno puro): la combustione dell’idrogeno non produce anidride carbonica, solo vapore acqueo.
- Facile installazione: le caldaie “ready” hanno dimensioni e requisiti simili a quelle tradizionali.
- Compatibilità con le reti gas esistenti: non servono (subito) nuove tubature specie se il tenore di idrogeno resta basso nella miscela complessiva.
- Investimento accessibile: il costo d’acquisto è tutto sommato paragonabile a quello di una caldaia a condensazione di fascia alta.
- Ideali per case e condomini: ottime dove l’elettrificazione (es. con pompe di calore) è difficile o troppo costosa.
Criticità da non sottovalutare
- Produzione dell’idrogeno verde ancora costosa: può arrivare a 8–20 €/kg, contro i 0,5 €/kg del gas naturale. E’ previsto che i costi di produzione dell’idrogeno si ridurranno sensibilmente ma solo nel lungo periodo.
- Rischi di infiammabilità: l’idrogeno è più volatile del metano, ma le caldaie sono progettate con standard di sicurezza avanzati.
- Formazione di ossidi di azoto (NOx): seppur ridotti, possono generarsi durante la combustione.
- Rete dedicata per il 100% H₂: servono investimenti a lungo termine per nuove infrastrutture. Reti dedicate all’idrogeno non saranno disponibili prima di molti anni
Quanto costa davvero?
Una caldaia a condensazione domestica “Hydrogen Ready” costa in media circa 3.000 / 5.000 €, contro i 15.000 / 30.000 € di un impianto full electric completo (pompa di calore + fotovoltaico + batteria). Questo rende l’idrogeno una soluzione più inclusiva, adatta anche a famiglie con minori possibilità economiche.
Sperimentazioni in corso
In Europa sono attivi oltre 80 progetti pilota, da Scozia, Paesi Bassi e Germania fino all’Italia. In Emilia-Romagna, ad esempio, è stato avviato un sistema a miscela idrogeno-metano per il riscaldamento scolastico e residenziale, già predisposto per passare al 100% H₂.
Il progetto Hy2Infra in Puglia prevede due grandi impianti di elettrolisi e la riconversione delle reti gas esistenti per trasportare idrogeno verde, con partenza prevista nel 2028.
Un passo alla volta verso la transizione
In conclusione, le caldaie a idrogeno rappresentano una concreta opportunità per decarbonizzare, almeno in parte, il riscaldamento domestico, soprattutto in quelle case e quartieri dove l’elettrificazione totale non è ancora possibile.
Non sono la soluzione perfetta per tutti, ma sono una valida alternativa che permette di iniziare a ridurre le emissioni già oggi, senza stravolgere impianti e abitudini. Inoltre, l’idrogeno richiede sforzi impiantistici, costi energetici e misure di sicurezza elevati, per cui l’utilizzo elettivo resta ancora nell’industria e nei cosiddetti settori hard to abate difficili da riconvertire all’uso delle rinnovabili.
Cosa puoi fare?
- Se devi cambiare la caldaia, valuta un modello “Hydrogen Ready”: ti prepara al futuro anche in ragione degli attesi vincoli sull’installazione di nuove caldaie a gas naturale.
- Informati sugli incentivi statali (spesso accessibili anche per queste tecnologie).
💬 Per ogni dubbio o proposta, confrontati con il tuo installatore o con gli sportelli energia del tuo Comune.

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