Negli ultimi anni si parla sempre più di efficienza energetica, classi energetiche e bonus edilizi. Ma una nuova evidenza scientifica sta emergendo con forza: la qualità degli edifici incide direttamente sulla nostra salute.
Uno studio pubblicato su The Lancet Planetary Health mostra come vivere in case fredde, umide, poco isolate o con impianti obsoleti aumenti il rischio di malattie respiratorie, stress termico, disturbi del sonno, allergie, ansia e altre condizioni che colpiscono soprattutto anziani, bambini e famiglie in difficoltà economica .
La riqualificazione energetica, quindi, non è solo una questione di consumi: è una leva di salute pubblica ed equità sociale.
Edifici e salute: i tre fattori chiave
Secondo l’analisi riportata nel documento:
1. Comfort termico
Case mal isolate generano sbalzi termici che mettono sotto stress cuore e apparato respiratorio.
Pompe di calore e VMC aiutano a stabilizzare il microclima e evitare aggravamenti di patologie croniche.
2. Qualità dell’aria indoor
Umidità, muffe e scarsa ventilazione fanno proliferare acari e inquinanti biologici.
Una VMC con filtri HEPA riduce drasticamente allergeni, VOC e particolato, migliorando la salute respiratoria.
3. Benessere psicologico
Case buie, fredde, rumorose o umide generano stress, ansia e disturbi del sonno.
Un ambiente stabile, luminoso e ben ventilato migliora focus, riposo e percezione di sicurezza.
Come progettare edifici salubri: la strategia integrata
Il documento propone un approccio che supera la semplice “prestazione energetica”.
L’edificio va visto come un ecosistema complesso dove involucro, impianti, luce e acustica lavorano insieme per il benessere umano.
Soluzioni tecniche suggerite
- Involucro efficiente
- Isolamento continuo, controllo dei ponti termici
- Facciate ventilate e frangisole dinamici
- Infissi ad alte prestazioni con microaerazione
→ Riduzione stress termico, prevenzione muffe, minori allergie
- Impianti e materiali
- Pompe di calore con termoregolazione intelligente
- VMC con recupero di calore e filtri HEPA
- Materiali certificati, traspiranti e a basse emissioni VOC
→ Migliore qualità dell’aria e microclima più stabile
- Domotica
- Sensori ambientali e regolazione automatica
→ Comfort personalizzato, minor stress e menor consumo energetico
- Sensori ambientali e regolazione automatica
- Illuminazione
- Luce naturale e LED a spettro controllato
→ Ritmo circadiano equilibrato, migliore qualità del sonno
- Luce naturale e LED a spettro controllato
- Spazi comuni verdi
- Verde pensile e illuminazione esterna sicura
→ Benessere psicologico, coesione sociale
- Verde pensile e illuminazione esterna sicura
Dove intervenire prima
Gli edifici peggiori si concentrano nei quartieri più fragili.
Per massimizzare gli effetti, il documento suggerisce criteri di priorità basati su:
- vulnerabilità sanitaria (anziani, cronici, densità abitativa)
- bassa classe energetica
- scarsa accessibilità ai servizi
- presenza di minori e famiglie svantaggiate
Le politiche da attivare
Per rendere strutturale questo approccio, servono strumenti e norme aggiornati:
- Building Renovation Passport con indicatori sanitari, non solo energetici
- APE evoluto che valuti comfort, aria e acustica
- Mutui green e incentivi premianti per chi realizza interventi con impatto sulla salute
- Formazione tecnica su progettazione salubre e bioenergetica
Verso edifici che “respirano”
Il futuro, secondo il documento, saranno involucri adattivi:
facciate intelligenti, vetri elettrocromici, materiali a cambiamento di fase e sensori che regolano luce, calore e aria in tempo reale.
Un edificio che si comporta come un organismo vivo, capace di proteggere e migliorare la salute dei suoi abitanti.
